Il ministro afferma che i suoi commenti sulla consultazione indigena hanno "eroso" la fiducia

Mercoledì il ministro della Giustizia Sean Fraser si è scusato per i commenti fatti in merito al dovere del governo di consultare i leader indigeni sui progetti più importanti.

Martedì Fraser ha affermato che la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni richiede la consultazione, ma non equivale a un "potere di veto assoluto" sui progetti.

Parlando ai giornalisti mercoledì, Fraser ha affermato che la capo nazionale dell'Assemblea delle Prime Nazioni, Cindy Woodhouse Nepinak, lo ha chiamato martedì sera per esprimergli la sua frustrazione per i suoi commenti e lui si è scusato.

"Nonostante le intenzioni innocenti, penso che i miei commenti abbiano in realtà ferito e potenzialmente eroso una fiducia molto precaria che è stata costruita nel corso di molti anni per rispettare i diritti dei popoli indigeni in questo Paese", ha affermato Fraser.

"Ho assunto una posizione che ritengo essenziale nel processo di rispetto dei diritti dei popoli indigeni e volevo assicurarmi che non solo il capo Woodhouse, ma i leader indigeni, i popoli indigeni di tutto il Paese, sapessero che il mio desiderio e quello del governo canadese sono di andare avanti con questa relazione".

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Woodhouse Nepinak ha affermato che è "scoraggiante" quando i politici fanno simili commenti e che il governo ha fatto una serie di passi falsi dopo l'incontro di giovedì con il primo ministro Mark Carney.

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"Quando il primo ministro cerca di avviare una relazione con le Prime Nazioni in modo positivo, è scoraggiante quando in seguito vengono fatti commenti, per la precisione due volte questa settimana", ha affermato, citando il ministro per le relazioni con le popolazioni indigene Rebecca Alty, secondo cui il lavoro per colmare il divario infrastrutturale delle Prime Nazioni non sarà idoneo per l'iniziativa di Ottawa di accelerare quelli che definisce progetti di "costruzione della nazione".

"E poi ieri è arrivato il commento (di Fraser) e sono rimasto spiazzato. Mi ha chiamato per scusarsi. Deve chiedere scusa alle Prime Nazioni per quei commenti."

La dichiarazione delle Nazioni Unite, adottata dal Canada, richiede il consenso libero, preventivo e informato dei popoli indigeni su questioni che riguardano i loro diritti, le loro terre, i loro territori e le loro risorse.

Fraser ha affermato che parlare della dichiarazione in termini di potere di veto presuppone che il governo e la popolazione indigena stiano lavorando l'uno contro l'altro.

"Nella mia esperienza di interazione con i leader indigeni, ho scoperto che la loro prospettiva è quella di voler vedere rispettati i propri diritti e di voler condividere i benefici dello sviluppo", ha affermato Fraser.

Quindi, mentre andiamo avanti, che si tratti delle grandi iniziative progettuali su cui lavoreremo o di qualsiasi questione che tocchi i diritti dei popoli indigeni, voglio essere assolutamente chiaro: il nostro desiderio è lavorare in partnership e in ogni fase del processo, dalla selezione del progetto alle condizioni che potrebbero essere imposte. Ci impegneremo, consulteremo adeguatamente e lavoreremo in partnership per rispettare i diritti dei popoli indigeni.